Il regime non esiste. Punto.

Della serie: ma che ci vado a fare domani in piazza?!

Ieri sera abbiamo assistito a ben due ore di sputtanamento totale del nostro Presidente del Consiglio, ad opera di una prostituta e di una nutrita schiera di opinion leaders e giornalisti, appoggiati da una platea plaudente e magistralmente orchestrati dal conduttore più fazioso della tivù italiana.

Una puntata straordinaria, quella di AnnoZero di ieri sera, con share altissimo (circa 7 milioni di spettatori), in cui il protagonista indiscusso è stato Silvio Berlusconi, soggetto principale dei racconti della escort più famosa d’Italia, Patrizia D’Addario.
E con questa siamo a due: due giovedì su due che Santoro e la sua banda si occupano del Cavaliere e della sua moralità.

Mirabili anche i siparietti di Travaglio (ancora ospite senza contratto) e del magnifico Vauro, il vignettista che se non ci fosse Berlusconi non saprebbe più cosa disegnare.

In poche parole: su Rai2 è andata in onda la gogna mediatica del nostro Premier.

Benissimo.
Viva la libertà di informazione. E perchè no anche quella di satira a senso unico.

Ma a questo punto qualcuno ci spieghi che cazzo ci vanno a fare domani in piazza quei quattro saccenti convinti di essere martiri di una persecuzione che non c’è o che almeno non porta i frutti sperati.
Che è come dire che la libertà è più forte del tiranno…

Allo stesso modo, qualcuno mi spieghi perchè mai se la sono presa se dopo dieci minuti, da Vespa è stato allestito una sorta di tribunale in cui giudicare l’appena finita trasmissione di Santoro.
Cos’è!? non si accetta che possa esservi dissenso?
Perchè ha dato così fastidio che qualcuno avesse da ridire sul modo e sul tipo di conduzione di AnnoZero?
Perchè ha dato così fastidio che qualcuno avesse da raccontare i fatti in maniera un pochino diversa?

E infine: perchè si fa la morale a Berlusconi per i suoi vizi libertini e nulla si dice sull’inchiesta di Bari, dove a rimetterci sono la gente comune e le casse della regione Puglia?

Siete ancora convinti che esista un regime?

DA LEGGERE: Tony Capuozzo sulla manifestazione di domani!

Comments
117 Responses to “Il regime non esiste. Punto.”
  1. Jean Lafitte ha detto:

    “dall’articolo che mi hai linkato si può tranquillamente desumere che Berlusconi non avrebbe restrizioni ad una sua ipotetica candidatura.”

    candidatura a cosa poi, non si è ancora capito.

    “per quanto rigurada la legislazione americana, ti ho già fatto notare come non esista una legge federale che regoli il conflitto d’interessi e questo significa solo una cosa: che non c’è normativa sul conflitto d’interessi.”

    semplicemnte. sbagliata la premessa e sbagliata la conseguenza che ne trovi. che sarebbe cmq sbagliata anche se la premessa fosse giusta.

    kerry è editore di cosa?

    “in pratica, l’unica soluzione al conflitto d’interessi in america è il voto degli elettori.”

    ma non dire sonore minchiate!

    “il caso Bloomberg era quello più esemplificativo”
    bloomberg non si p mai candidato nè per la casa bianca nè per il parlamento.

    se questo è il caso più esemplificativo.

    “tutto il resto di cui parli è palese fuffa…e non serve aver studiato per informarsi.
    il bello di internet è proprio questo.”

    serve studiare per informarsi. il brutto di internet è che ci sono siti in cui ci sono scritte abnormi cazzate. pure che la terra è cava…

    “ti ho anche fatto riferimento ad un report del congresso con tanto di data…”

    “mavala”. ma quando. ma dove?

    io cito la legge per dire che è stata violata atraverso una interpretazione assai discutibile. punto.

    cosa direi di falso?

    berlusconi si è potuto candidare ma questo non significa che fosse “lecito”. tu puoi stuprare una intera classe di prima elementare, ma non è lecito… non so se è chiaro il concetto…

    blind trust?

    nessuno ti dice di chiudere il blog.

    magari però invece di dare lezioncine di diritto puoi parlare di quant’è bello passeggiare con la tua morosa o raccontarci il tuo parere sull’ultimo film che hai visto…

  2. giovanni dalle bande rosse ha detto:

    Ciao a Marco ESCORT e LECCACULO

    Ma che fai il fascista? Non rispondi più ai miei post, e vuoi solo quelli selezionati?

    6 veramente indecente e presuntuoso a volerti sostituire al Capo.

    Hai anche tu previsto tutto sulla frana di Messina come il nostro simpaticissimo giullare?

    Se è così speriamo che LUI non preveda di romperti il C..O, e chissà se anche su di te si abbatterà la furia BERLUSCONES?

    Con questo auspicio ti consiglio di comprarti un bel paio di mutande di KEVLAR.

    Un grandissimo saluto alla ESCORT MARCO
    (nell’appuntamento con LUI ricordati di farti la CERETTA, anzi no che essendo un buon gustaio gli potresti andare bene anche NATURE)

  3. Marco Caruso ha detto:

    @ lafitte: scusa…ci siamo sovrapposti.

    buon viaggio e buon lavoro…

  4. Marco Caruso ha detto:

    @ lafitte: sei ridicolo e patetico e anche un po’ seccante.

    dall’articolo che mi hai linkato si può tranquillamente desumere che Berlusconi non avrebbe restrizioni ad una sua ipotetica candidatura.
    solo tu puoi negare un’evidenza così eclatante.

    per quanto rigurada la legislazione americana, ti ho già fatto notare come non esista una legge federale che regoli il conflitto d’interessi e questo significa solo una cosa: che non c’è normativa sul conflitto d’interessi.

    ci tengo a farti sapere che questa cosa che sto dicendo io la disse pari pari Al Gore riferendosi proprio a Berlusconi.
    riprova ne è il fatto che candidati alla casa bianca sono stati anche diversi editori e diversi imprenditori (non ultimo dei quali Johnn Kerry) ai quali non è stato posto alcun obbligo di vendita o altro.

    di più: ti è stato spiegato come addirittura, pur essendoci un comitato etico a valutare le posizioni di conflitto, questo non impedisce che le più alte cariche dello stato federale partecipino alle votazioni riguardanti atti coinvolgenti settori in cui quelli potrebbero trovarsi in palese conflitto.

    in pratica, l’unica soluzione al conflitto d’interessi in america è il voto degli elettori.
    ai candidati è richiesta solo l’onestà di mettere in piazza i loro interessi e niente più: neanche la dichiarazione dei redditi!

    il caso Bloomberg era quello più esemplificativo: è magnate dei media, è stato lì lì per candidarsi alla casa bianca, è diventato sindaco di new york, non ha mai dichiarato completamente i suoi redditi e non ha ceduto le sue aziende.

    tutto il resto di cui parli è palese fuffa…e non serve aver studiato per informarsi.
    il bello di internet è proprio questo.

    ti ho anche fatto riferimento ad un report del congresso con tanto di data…in cui tutte queste cose sono dette chiare e tonde.
    ma tu continui a fare orecchie da mercante.

    sull’eleggibilità di Berlusconi: c’è una legge che prevede i casi di incompatibilità.
    tu la citi per sostenere che in virtù di quella legge Berlusconi non poteva manco candidarsi.
    in realtà però, proprio l’interpretazione di quella legge glielo ha permesso.

    ora: perchè insisti nell’affermare una cosa falsa sapendo che lo è?

    puoi girare la frittata come ti pare, puoi anche approfittare delle mie lacune o della mia superficialità, ma il dato di fondo è quello: Berlusconi poteva candidarsi ed infatti è stato eletto.
    allo stesso modo, Berlusconi potrebbe candidarsi ovunque ed essere eletto: soprattutto in America dove non esiste una vera e propria disciplina del conflitto d’interessi.

    la pratica del blind trust non è obbligatoria, ma solo eventuale…
    informati un po’ meglio…

    e con questo, chiudo il discorso, dal momento che è praticamente inutile parlare con chi non ascolta.

    ultima cosa: non sei obbligato da nessuna legge a passare il tuo tempo su questo blog, quindi non rompere i coglioni e pensa a chiudere il tuo…

  5. Jean Lafitte ha detto:

    ora devo andare via per qualche giorno e non potrò rispondere ad altrre ulteriori cazzate e arrampicate sugli specchi della tua persona.

    ad ogni modo lascia qui quello che devo scrivere che verso metà settimana, se mi gira, ti rispondo.

    stamme bonu

  6. Jean Lafitte ha detto:

    veramente siamo ai livelli infantili.

    “Berlusconi poteva essere eletto in Italia come potrebbe candidarsi ovunque nel mondo (meno che in Spagna).”

    none, no. non è così. fattene una ragione. cribbio, non è poi così difficile accettare di aver torto, credo.

    nessuno ha mai messo in dubbio che esista un “Us code”. ti ho chiesto a cosa ti riferissi. ad ogni modo anche se spesso si traduce incorrettamente come “codice degli stati uniti”, questo non è affatto un codice. il motivo per cui non lo è lo sanno pure la matricole, ma non quelle di scienze politiche.

    ad ogni modo , veniamo al punto.

    “(articolo 202, comma c del Codice degli Stati Uniti)”

    http://www.law.cornell.edu/uscode/html/uscode12/usc_sec_12_00000202—-000-.html

    non credo che ci sia nulla da aggiungere.

    è autoevidente chi ha cacato in faccia a chi.

    spari numeri e articoli a caso.

    chi è patetico?

    la dialettica in tribunale… non hai la minima idea di cosa si faccia in tribunale. non sei mai stato ad un’udienza, non è vero?

    e infatti si vede.

    “il moccioso, a ben vedere, ti sta facendo le scarpe”

    si, nel suo magico mondo dei sogni, fatto di marzapane, quello in cui il nano mafioso è un grande statista, tanto per intenderci.

    “comunque i tuoi giudizi non mi tangono…”

    certo. si vede eccome!!!

    “per me non sei nessuno caro Lafitte…nessuno!”

    fotte cazzi!

    il link che ti ho postato non aveva forse riferimenti normativi. non c’è bisogno perchè dice cose risapute. ad ogni modo meglio non metterli che metterli alla cazzo come fai tu.

    “un avvocato che si fa mettere i piedi in testa da un ragazzetto…cazzo…questa cosa deve deprimerti parecchio, eh!?”

    uha uha uha… come dicevo… non hai il senso del ridicolo.

    finita la pippetta? a studiare! che ne hai bisogno.

    faresti bene a chiudere sta schifezza di blog e tornare solo quando hai qualcosa di serio da dire.

    studia che non ti fa male. non fa male a me, figuriamoci a un ignorante patentato come te.

  7. Marco Caruso ha detto:

    PS: non mi pare che al contrario, il link da te segnalatomi trasudasse di riferimenti normativi…

    sei solo un cialtrone Lafitte…
    un avvocato che si fa mettere i piedi in testa da un ragazzetto…cazzo…questa cosa deve deprimerti parecchio, eh!?

    ciao ciao…

  8. Marco Caruso ha detto:

    @ lafitte: sarò chiaro e definitivo.

    Berlusconi poteva essere eletto in Italia come potrebbe candidarsi ovunque nel mondo (meno che in Spagna).

    In America poi il caso è ancora più eclatante: non c’è una legge federale che regoli il conflitto d’interessi e non ci sono obblighi per i rappresentanti del congresso o per i governatori dei singoli stati.
    il comitato etico è una barzelletta che non ha mai costretto nessuno a vendere niente.
    semmai è stato chiesto che fossero cedute le presidenze, ma non certo la proprietà delle società di diretto controllo.

    e per tua informazione esiste eccome un codice degli stati uniti.
    ti bastava fare una breve ricerca su google: US Code.

    http://www.law.cornell.edu/uscode/

    veramente…sei patetico Lafitte. Una figura veramente penosa.
    rabbrividisco all’idea che possa esserci gente che si affida a te in qualità di avvocato.
    non vorrei essere nei loro panni…
    se in tribunale usi la stessa dialettica che proponi sul mio blog non mi sorprenderebbe se ci fossero parecchi clienti delusi.

    il moccioso, a ben vedere, ti sta facendo le scarpe. E questo sarebbe chiaro anche a un analfabeta…

    per quanto riguarda i tuoi riferimenti alle mie foto, beh, come sempre, non sei costretto a guardarle e comunque i tuoi giudizi non mi tangono…
    per me non sei nessuno caro Lafitte…nessuno!

  9. Jean Lafitte ha detto:

    caruso sei veramente un caso clinico.

    ” se la legge 361 del 57 si fosse potuta applicare a Berlusconi non vedo come mai questo non è successo.
    evidentemente, un’interpretazione diversa da quella letterale era possibile ed è stata data.”

    cabaret!

    un’interpretazione diversa, molto discutibile è stata data. questo non toglie che la legge c’è ed è applicabile quindi poca fuffa, caruso. hai veramente stancato con la tua stupidità.

    mai detto che il conflitto d’interessi andrebbe regolato come in america. ho detto che in america un berlusconi non si potrebbe candidare. ed infatti è così. checchè tu ti inventi balle, mio patetico caruso.

    in america il conflitto d’interessi è regolato eccome, fattene una ragione.

    non ho visto nessun “riferimento normativo” dato che non esiste nessun “codice degli stati uniti” (sic).
    fai ridere i polli e cacare a spruzzo, caruso.

    sei di un pressappochismo imbarazzante.

    quello che tu chiami “comitato etico” è un comitato previsto dalla legislazione statunitense. anche qui. fattene una ragione.
    la regolamentazione c’è. punto.

    tra l’altro non c’è nessun conflitto d’interessi visto che il sindaco che lo nomina sarebbe comunque quello precendente…

    altra pisciata fuori dal vaso.

    L’articolo che ti ho postato dice esattamente il contrario di quello che dici tu. sta a te smentirlo. con i fatti, con gli atti. non con le tue inutili chiacchiere. parole al vento di un minus habens.

    quindi non è vero niente che “ome addirittura i politici non siano nemmeno obbligati a render note le loro dichiarazioni dei redditi”: le fregnacce qui le dici solo tu.

    “e non lo dico io, ma il Congresso degli USA.”

    mi spiace tanto ma fin qui ho solo visto tue chiacchiere e pure in italiano. ritenta, sarai più fortunato.

    ricapitolando. hai fatto l’ennesima figura di merda.

    “sicuro che quell’articolo smentisce quel che ho detto io?
    mi pare di no.”

    riprova partendo dal via, allora: dalle elementari. manco leggere sai!

    io non mi bevo tutto quello che mi dicono. per questo mi informo. e posso smerdare un povero moccioso come te, che pure si atteggia ad essere “il pensatore”.

    non hai il senso del ridicolo. e infatti si vede pure dalle foto…

  10. Marco Caruso ha detto:

    ricapitolando, comunque, anche secondo il signor di nunzio Berlusconi potrebbe tranquillamente fare il cancelliere in germania o il premier in inghilterra o sedere all’eliseo o (aggiungo io) il presidente degli stati uniti d’america senza dover cedere un solo spicciolo di quel che gli appartiene.

    sicuro che quell’articolo smentisce quel che ho detto io?
    mi pare di no.

    in tutti i casi, salvo quello spagnolo, si parla di “opportunità” o “moralità”, per cui non c’è bisogno di scegliere tra vendere o fare il politico, quanto piuttosto di dichiarare quali sono i propri interessi in possibile conflitto con la propria carica istituzionale.

    ecco…rileggitelo questo articolo e poi smettila di fare il piagnone…

    spiace per te, ma non hai a che fare col solito coglioncello che si beve tutto quello che gli dicono…
    io non sono te…

  11. Marco Caruso ha detto:

    @ lafitte: si sbaglia il signor di nunzio. Non c’è alcun obbligo nè del blind trust nè di dichiarazione dei redditi…

    e non lo dico io, ma il Congresso degli USA.

    spiace tanto, ritenta…sarai più fortunato!

  12. Marco Caruso ha detto:

    @ lafitte: sei un deficiente.

    primo: se la legge 361 del 57 si fosse potuta applicare a Berlusconi non vedo come mai questo non è successo.
    evidentemente, un’interpretazione diversa da quella letterale era possibile ed è stata data.

    in secondo luogo: tu hai detto che il conflitto d’interessi andrebbe regolato come fanno in america e hai detto una super stronzata, dal momento che in america il conflitto d’interessi non è regolato.
    se hai letto bene i commenti precedenti i riferimenti normativi ci sono…sei tu che non vuoi ammettere d’aver sbagliato.

    per quanto riguarda il comitato etico, anche in quel caso ti ho fatto notare che non puoi paragonarlo ad una legge che regoli il conflitto d’interesse.
    sul caso Bloomberg, che ti facevo ad esempio della tua ridicola tesi, ti ho dimostrato come il suddetto comitato è d’istituzione locale e non federale e come in realtà sia anch’esso intriso di un paradossale conflitto d’interessi, dal momento che è interamente di nomina del sindaco della città che lo applica.

    in fine, ti ho fatto notare come in America non solo non esista una legislazione in materia di conflitto d’interessi, ma come addirittura i politici non siano nemmeno obbligati a render note le loro dichiarazioni dei redditi…il che ha un solo significato, caro il mio giurista da 2 soldi: che quello che hai affermato è una fregnaccia.

    fai così, scegli un altro paese a cui appellarti, perchè l’America non fa per te…

  13. Jean Lafitte ha detto:

    na ti do qualcosina da leggere così. poi ripasso a interrogarti.

    http://www.articolo21.info/notizia.php?id=4852

  14. Jean Lafitte ha detto:

    veramente sei un idiota.

    stiamo parlando di conflitti di interesse relativi a detenzione di un gruppo editoriale. che cosa c’entra la dichiarazione dei redditi?

    non è dato sapere.

    la legge 361/57 se hai la voglia di leggerla e la capacità di comprenderla, ti renderai tu stesso conto che vale eccome per il nano.

    mai detto che il comitato etico è previsto dalla costituzione. il riferimento alla costituzione è relativa all’uso improprio che fai del termine legge. i comuni non emanano leggi, così giusto per la cronaca.

    caro mio saputello…

    guarda in Usa esistono pure degli “act” i c.d. lobby act dall’inizio del 900 che regolano pure le lobby. così giusto per la cronaca.

    “codice degli stati uniti”.

    maronna viene da vomitare. questo succede quando si studia su qualche blog del cazzo e non sui libri. quale codice? non è dato sapere.

    sul penultimo commento. che i sistemi di common law diano più spazio alla consuetudine è cosa risaputa, come scoprirel’acqua calda.
    non so dove vorresti andare a parare. ad ogni modo ovviamente ti guardi bene da dare un qualsiasi riferimento bibliografico o uno straccio di fonte. figuriamoci.

    il concetto mi è chiarissimo. sei un cazzaro e un idiota che nega anche di fronte l’evidenza pur di non ammettere di avere torto.

  15. Marco Caruso ha detto:

    insomma Lafitte: spero ti sia chiaro il concetto.

    hai detto una serie di puttanate che potresti fare concorrenza alla d’addario…

    ma non è grave, tranquillo: l’importante è che ora non me le ritiri fuori…eh!

  16. Marco Caruso ha detto:

    aggiungo:

    “Va segnalato – si legge nel report del 31 ottobre 2003 del Congresso degli Stati Uniti che fa il punto delle leggi americane sul conflitto di interessi – che non esiste alcuna legge federale che richiede espressamente a un particolare funzionario federale, o a una categoria di funzionari, di mettere i propri assets in un fondo cieco per esercitare un lavoro pubblico all’interno del governo federale”. Ancora: “I funzionari federali e gli impiegati non sono obbligati a dismettere i loro beni per evitare il conflitto di interessi. Piuttosto… i metodi principali di regolamentazione dei conflitti di interessi, a norma delle leggi federali, sono l’esclusione e la trasparenza (disclosure)”.

  17. Marco Caruso ha detto:

    per chiarirti ancora meglio le idee, sappi che in America non c’è una legge federale sul conflitto di interessi: esiste soltanto un Codice di “leggi etiche” di 90 pagine, disponibile presso l’United States Office of Government Ethics, che però non si occupa dei conflitti potenziali e preventivi, ma di garantire la trasparenza decisionale e sanzionare i comportamenti privati che effettivamente confliggono con gli interessi pubblici.
    Non c’è l’obbligo di mettere i propri asset in un fondo cieco, meno che mai quello di dismettere i propri beni o partecipazioni, e nemmeno quello di rendere note le dichiarazioni dei redditi. Il Codice prescrive “l’esclusione”, cioè l’astensione dal partecipare a decisioni pubbliche che potrebbero favorire interessi privati, ma – attenzione – solo per gli impiegati pubblici, non per il presidente degli Stati Uniti, non per il vicepresidente, non per i deputati, non per i senatori, non per i giudici federali (articolo 202, comma c del Codice degli Stati Uniti), perché la ricusazione obbligatoria potrebbe, in teoria, interferire con i doveri costituzionali di chi guida l’esecutivo, fa o interpreta le leggi.

    ciao pivello!!!

  18. Marco Caruso ha detto:

    aggiungo e ribadisco: il comitato etico è nominato dal sindaco. E la costituzione non c’entra un bel niente…caro il mio saputello…

  19. Marco Caruso ha detto:

    @ lafitte: sei ridicolo.

    stai continuando a fare paragoni impropri.

    sapevi che in America non c’è nemmeno l’obbligo di rendere pubblici i redditi dei candidati?
    sapevi che Giuliani non ha venduto una sola azione delle sue aziende?
    sapevi che Bloomberg non ha smembrato le sue società?

    spero ti renderai conto delle cazzate che hai farfugliato e la smetterai di reiterare concetti errati sul nascere!

    riguardo alla legge 361 del 57, convieni con me o no sul fatto che non vale per Berlusconi?
    se sei onesto risponderai di si.
    e allora perchè continui a menare il can per l’aia con questa idiozia?

  20. Jean Lafitte ha detto:

    tu hai cacato fuori dal vaso tirando in ballo Bllomberg e ti sei fottuto da solo.

    quella legge vale eccome per berlusconi. altrochè.

    e te lo dice uno che non scrive orrori come “leggi comunali”.

    ma manco costituzionale vi fanno fare?

  21. Marco Caruso ha detto:

    PS: come fai a paragonare una legge comunale che istituisce un comitato cittadino (peraltro in pieno conflitto d’interessi dal momento che le nomine le fa il sindaco) con una legge sul conflitto d’interessi?

    mah…

  22. Marco Caruso ha detto:

    in ogni caso devi ammette che quella legge che hai citato non vale per Berlusconi.
    sarà anche un paradosso, ma la sua eleggibilità non può ancora oggi essere messa in discussione, perchè il decreto 361 del 57 non gli impediva di essere eletto…

  23. Jean Lafitte ha detto:

    caruso sei proprio di coccio. ti rispondo l’ultima volta perchè ho di meglio da fare che discutere con un minus habens

    io non paragono nulla. io dico che se esiste un comitato esiste anche una disciplina che prevede l’esistenza di questo comitato. non si scappa caruso. la legge c’è.

    “veramente arguti questi americani…”

    non sono io l’estimatore degli americani. ad ogni modo berlusconi non è un petroliere, si parla di mass media, non cercare di fare il furbo. che sei solo un ragazzetto stupido.

    “sulla legge che proibirebbe a Berlusconi di candidarsi: è una panzana.
    nel senso che se potesse essere interpretata come dici tu allora sarebbe operativa e non soltanto in vigore…”

    questa è da incorniciare. ci sono un sacco di leggi che vengono violate ma non per questo “non esistono”.
    la legge esiste e non è una panzana. le panzane qui le dici solo tu.

    “se questa viene continuamente disattesa e disapplicata un significato lo avrà…o no?”

    questo non è pacifico. ad ogni modo la legge non viene disattesa e disapplicata continuamente come dici. per esempio per confalonieri è stata usata… ma lui non era l’utilizzatore finale…

  24. Marco Caruso ha detto:

    tanto per chiarisi, Lafitte, Berlusconi ha sfruttato (diaciamo così) l’interpretazione giurisprudenziale di quella legge, che di fatto, gli impone semplicemente di abdicare la presidenza e niente più…

    ergo, non c’è alcuna legge che impedisca a Berlusconi di essere eletto in parlamento o presidente del consiglio…

    sorry…ritenta, sarai più fortunato!

  25. Marco Caruso ha detto:

    @ lafitte: un comitato etico è tutto fuor che paragonabile ad una legge valevole sempre e allo stesso modo per tutti…

    ti riformulo comunque la domanda: Bush è un petroliere e nonostante questo gli sarebbe stato chiesto di vendere la squadra di baseball…alla faccia…veramente arguti questi americani…

    ribadisco: non esiste alcuna legge sul conflitto d’interessi in America…è una tua fantasia…una lezioncina che ti hanno insegnato e da bravo scolaretto ripeti a pappagallo.

    sulla legge che proibirebbe a Berlusconi di candidarsi: è una panzana.
    nel senso che se potesse essere interpretata come dici tu allora sarebbe operativa e non soltanto in vigore…

    se non ho capito male sei un avvocato, Lafitte: quindi hai studiato giurisprudenza. Allora dovresti sapere che la vita di una legge all’interno dell’ordinamento è presupposto fondamentale perchè questa si possa dire realmente in vigore.
    se questa viene continuamente disattesa e disapplicata un significato lo avrà…o no?

  26. Jean Lafitte ha detto:

    non solo sei ignorante ma anche stupido.

    se Bloomberg è stato sottoposto al giudizio di un comitato evidentemente una legge c’è.
    e non conta nulla cosa questo comitato ha deciso ai fini dell’esistenza o meno di questa normativa. spero che almeno su questo converrai, se hai un briciolo di onestà intellettuale.

    qui non si parla neanche di presiedere ma di essere proprietario, quindi la tua osservazione sulla presidenza del milan è fuori luogo.

    non esistono leggi operanti o inoperanti.

    la legge è in vigore non è mai stata abrogata. quindi esiste al contrario della balla che hai detto tu.

    punto.

    p.s. si vede che “studi” scienze politiche. sei troppo approssimativo. almeno cerca di essere un minimo modesto.

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