Un consiglio? Mai mettersi contro Murdoch!

Premesso che i giornali esteri possono tranquillamente scrivere quello che vogliono sulle miserie italiche trovo curioso che…

…che nessuno dei cultori del conflitto d’interesse permanente, che danno di “servo” a chiunque lavori per Tizio o per Caio, si siano insospettiti del fatto che gli attacchi (e gli strafalcioni) più sonori contro Berlusconi siano partiti dal Times, che è una delle testate di punta della galassia editoriale di Rupert Murdoch.

Chi è Rupert Murdoch?
E’ quel magnate dei media a cui Silvio Berlusconi ha avuto il torto di giocare un paio di scherzetti che ora l’australiano (naturalizzato americano 78enne) gli sta facendo mangiare a suon di bordate giornalistiche.

Vi dicono niente l’aumento dell’iva sugli abbonamenti Sky e la prossima creazione di una tivù satellitare Rai+Mediaset che romperà il monopolio della parabola attualmente tenuto da Sky?

Ecco: solitamente siamo abituati a sentir rinfacciare la credibilità o l’onestà intellettuale in base alla proprietà editoriale di riferimento; tranne stavolta.
Stavolta il conflitto d’interesse non c’entra. Stavolta non ci sono metodi subdoli da scoprire. Stavolta nessuno vede nulla di sordido.

Comments
102 Responses to “Un consiglio? Mai mettersi contro Murdoch!”
  1. Grigio ha detto:

    Im, non hai risposto alla domanda (come sempre su qualunque blog ti trovo).

    Ma Berlusconi che è in politica da 15 anni… cosa minkia ha fatto all’Italia? (a parte la patente a punti… i cui punti ti puoi ricomprare, in stile “chi senefrega quanto sei cazzone basta che paghi e chiudiamo gli occhi”)

  2. Mork ha detto:

    Quoto Heinz

  3. Heinz ha detto:

    @Marco Caruso

    Io non mi sono mai interessato ai risvolti che Berlusconi definirebbe “piccanti”. Non è quello il problema, almeno non il problema principale, e da questo posso discostarmi da Repubblica o da chiunque altro.
    Ciò che conta è l’atteggiamento di menzogna sistematica, di omertà mafiosa e di discredito verso chiunque non si mostri allineato alla sua verità costruita tenuto da Berlusconi e da chi lo circonda, è su questo che Berlusconi dovrebbe essere messo alle strette. Per questo è giusto che i giornali continuino a seguire la vicenda, anche se condivido solo quando è direttamente riferita a lui e ale sue dichiarazioni (del resto gli stessi Letizia e amici e parenti non fanno nulla per nascondersi, non si lamentano affatto della visibilità ottenuta).

    Non so se le domande di Repubblica siano anche volte a dimostrare cose “piccanti”, non mi interessa. Le trovo legittime perchè vogliono costringere Berlusconi alla chiarezza riguardo fatti su cui ha fatto lui stesso, PER PRIMO (prima che intervenisse la stampa, dopotutto i fotografi erano già alla festa, no?), dichiarazioni, smentite e quant’altro.
    I nomi e le interviste dei giorni dopo hanno evidenziato ricostruzioni differenti da quellE (sono state diverse) di Berlusconi. Il modo più semplice di metterle a tacere insieme alle “gazzette della sinistra” sarebbe stato esporre la verità univoca e definitiva. Invece non è arrivata, non arriva nessuna risposta se non risposte piccate e arroganti e discredito verso chi interroga. Non il comportamento proprio di chi è in buona fede e non ha nulla da nascondere, no?

    Le contraddizioni di Berlusconi e dei suoi si sono mostrate evidenti, così come il fastidio di essere messo alle strette. Perfino Minzolini (non di sinistra, non complottante) a Varsavia ha riportato la frase sull’autista di Craxi, poi smentita la sera stessa da Palazzo Chigi. Trovo disgustoso che chi crea un castello di dichiarazioni discordanti si sottragga poi alle proprie contraddizioni dicendosi vittima di un complotto. Voleva parlarne (a Varsavia)? Ne parli, tutto questo finirà. Finirà la macchina da guerra mediatica, che ripeto, non è volta al lato frivolo (come vi ostinate a credere) della vicenda, ma al lato pubblico (la sincerità e credibilità del capo del governo).

  4. Mork ha detto:

    Altra perla da inanellare:

    Del caso Berlusconi si occupa oggi la Sueddeutsche Zeitung con il vistoso articolo al centro della pagina editoriali. “Il privato come politico”, s’intitola il commento di Hans-Juergen Jakobs. Scrive: “Per anni il politico populista di destra non ha mai temuto di sfruttare la sua vita personale al servizio del suo potere e del suo ego. Per questo appare oggi grottesco che egli combatta contro i fotografi… quanto può essere privato un politico che con tanto amore si denuda e mette in scena se stesso davanti al popolo? La risposta è semplice: non può esserlo.

    “Chi si mette sul mercato con ogni mezzo e si espone in spettacolo così volentieri – continua la SZ – ha spostato da solo pesi e misure. Chi confonde vino, donne e canzoni con le public relations di un governo non può aspettarsi di essere un giorno onorato nel Pantheon con un busto come statista… in Italia il dibattito è serio come fu su Clinton negli Usa: il capo del governo mente? … e così il presidente del Consiglio così vicino agli show e alle showgirl alla fine è riuscito a ricordare un vecchio slogan del Sessantotto: il privato è politico”.

    Il quotidiano pubblica anche una vignetta in cui Berlusconi è raffigurato mentre con in mano una rete acchiappafarfalle cerca di afferrare foto-santini di donne nude che volano nell’aria. Il titolo della vignetta è “Sammler aus Leidenschaft”, cioè collezionista per passione.

  5. Mork ha detto:

    Caro Marco,

    tu sei libero di scrivere quello che vuoi, ci mancherebbe, puoi scrivere di essere Napoleone Buonaparte ma naturalmente poi la gente ti giudica per quello che scrivi e, nell’esempio, ti possono anche ricoverare nel più vicino reparto di psichiatria.

    Spero di aver definitivamente spiegato cosa intendo quando ti incoraggio a “riguadagnare la lucidità”.

  6. Marco Caruso ha detto:

    quel che universalmente viene definito un danno non è detto che poi lo sia davvero.
    dipende qual è il punto di vista…e non comunque non penso di essere il solo a non considerarlo tale, quindi: non sono di quelli che seguono la massa…ragiono e ci metto del mio.
    può piacere o no, ma se tutto il mondo dice che Berlusconi è uno stronzo per motivi che io non condivido allora perchè devo accettare quella definizione?

  7. Mork ha detto:

    Caruso, non fare lo gnorri, io sto parlando di cio che dice la stampa internazionale rispetto ad un misconosciuto (tu) blogger.
    Io osservo il mondo e tu ne sei una microscopica particella che cerca in tutti i modi di difendere ciò che UNIVERSALMENTE viene considerato un danno.
    Rifletti prima di scrivere invece di inalberarti e fare pure il permaloso.

  8. Marco Caruso ha detto:

    beh, Mork, tu che rimproveri me di considerare stupido ciò che altri dicono e che va in direzione opposta a ciò che dico io dovrebbe solo esserti di stimolo per guardarti allo specchio: vedresti la tua immagine riflessa e capiresti di comportarti esattamente allo stesso modo.

    sempre se permetti, ho una mia visione delle cose e cerco di argomentare come posso.

  9. Mork ha detto:

    Mi sembri un po presuntuosetto (lo fai spesso) a tacciare di stupidità TUTTO ciò che ostacola il tuo amore burlusconi.

    Ripeto, non siamo noi ad odiarlo ma tu ad amarlo…
    Contento tu, certo che l’umiltà dovresti cercare di impararla.

  10. Marco Caruso ha detto:

    @ Mork: grazie per aver riportato quelle 10 domande. Le avevo lette già ieri sera e allora mi son detto: finchè la stampa estera è di questo tenore, il cavaliere può dormire su mille guanciali…

    se possibile, le 10 domande di open democracy sono ancora più stupide di quelle di Repubblica, ancora più rivelatrici del basso livello d’informazione che intendono produrre!

    evviva la stampa estera!

  11. Mork ha detto:

    Altro materiale per il fegato di caruso e enrix:

    Dall’inglese Open Democracy

    ALTRE 10 domande a Berlusconi

    1) Lei ha rivolto molte critiche al ruolo della stampa in questo caso, nonostante il fatto che Il Giornale (quotidiano di proprietà della sua famiglia), come altri giornali, abbiano difeso regolarmente la sua condotta. Pochi primi ministri hanno questo privilegio, tuttavia lei continua ad insistere sul fatto che la stampa le è contro. Qual è il suo concetto, allora, di stampa libera? Per esempio, porrebbe condizioni alle critiche che la stampa può muovere al primo ministro?

    2) Le ha accusato la Repubblica di “sfruttare questioni private per fini politici”. Eppure, i confini fra “pubblico” e “privato” nella sua vita politica spesso si sovrappongono, soprattutto per il fatto che lei possiede diversi quotidiani e stazioni televisive e allo stesso tempo detiene il potere politico. Lei accettò di risolvere il “conflitto di interessi” entro 100 giorni dalla sua entrata in carica, eppure nulla è stato fatto ancora. Questa situazione solleva ampie critiche in Europa. Perché non ha risolto il “conflitto di interessi” e non crede che esso presenti un problema per la democrazia italiana?

    3) Il 21 maggio 2009 lei ha descritto il Parlamento italiano come “inutile”, suggerendo che solo 100 parlamentari sarebbero sufficienti per svolgere il loro compito in modo efficace. Allo stesso tempo, sostiene che il popolo italiano sia “con lei”. E’ sua opinione, quindi, che il popolo italiano sarebbe felice di darle più potere per far funzionare le cose in modo più efficace?

    4) Lei ha paragonato il ruolo del governo a quello di un’azienda privata e in un confronto fra legislatori e imprenditori, considera migliori i secondi. Comprende la differenza fra essere un uomo d’affari di successo e uno statista di successo?

    5) Il 19 maggio, un tribunale italiano ha emesso una sentenza secondo la quale lei ha corrotto l’avvocato inglese David Mills, pagando 600,000 sterline perché testimoniasse il falso a suo favore. Mills è stato condannato a febbraio, lei invece è stato protetto da una legge che le garantisce l’immunità varata sotto il suo governo. Lei ha detto che riferirà in Parlamento sulla questione “appena ne avrà il tempo”, ma non prima delle elezioni europee. Perché e quando saranno fatte queste dichiarazioni al Parlamento?

    6) Oltre alle critiche rivolte al Parlamento italiano, lei attacca regolarmente i giudici per il loro “pregiudizio” e la loro “insanità”. Lei è stato recentemente oggetto di critiche per aver insidiato le procedure costituzionali, cosa che ha portato ad un contrasto con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, recentemente, in particolare, per il caso del diritto a morire di Eluana Englaro. E’ stato detto che lei stesso aspira a succedere a Napolitano. Può confermare la sua intenzione di voler diventare presidente della Repubblica? E in che modo arriverebbe a ricoprire questo ruolo?

    7) A luglio 2009 lei ospiterà il summit del G8 all’Aquila. In precedenti occasioni internazionali e riunioni con leader mondiali, lei ha avuto problemi di comunicazione con alcuni dei suoi pari. Crede che ce ne saranno altri quest’anno?

    8) Quali sono, a suo giudizio, i maggiori successi che ha conseguito come primo ministro italiano?

    9) Nelle scorse settimane, lei ha negato di essere stato coinvolto direttamente nel processo di selezione di showgirl televisive come candidate parlamentari per il suo partito, anche se il suo quotidiano Il Giornale, lo ha ammesso. Può chiarire se è stato o meno coinvolto nel processo di selezione?

    10) Infine, perché Noemi Letizia, la sua amica diciottenne di Napoli, la chiama “papi”?

    ……………………………………………………………………………………………..
    Caruso, non mentire, tu sei perdutamente innamorato di berlusconi altrimenti le sue accorate difese, che puntualmente prendi allineandoti precisamente con Il Giornale, sarebbero inconcepibili se non fossero mercenarie.

    La maschera del berlusconismo sta calando in modo sempre più evidente.

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